San Giorgio, a Genova sapore di patate


Patate, una rivoluzione dal nuovo mondo, ne siamo originariamente “debitori” alle marce di Francisco Pizarro attraverso il Perù.
Anche in Liguria tuttavia non s’affermarono subito: da documenti del tempo sappiamo che nel ‘700 occorsero le omelie di Padre Michele Dondero, prete della Val Fontanabuona, che ne ordinò alcune in Svizzera per valutarne semina e utilizzi. Fu uomo illuminato, e negli entroterra il tubero rapidamente “rimpiazzò” – come alimento tuttofare - le castagne.
Il territorio oggi dispone di numerose cultivar, la cabannese (detta anche matta, o sarvega), la cannellina nera, la patata di Pignone, la prugnona, la quarantina bianca e gialla, la morella, la salamina, la lisetta, la kennebec…, come sempre trovi l’elenco pressoché completo sulla piattaforma Ligucibario® (link http://www.ligucibario.com/alfabeto_del_gusto/).
Le patate si classificano in base a forma, colore della buccia, pasta, periodo di raccolta, impiego culinario. Le varietà a pasta bianca, ad esempio, poiché farinose sono più idonee a piatti che richiedano di schiacciarle. Le varietà a pasta gialla sono sode, si cucinano intere, si friggono…
Eccoti dunque, Amico lettore, il terzo ingrediente e “indizio” verso quella focaccia di San Giorgio che l’associazione culturale “Genova World” ha ideato per l’imminente 23 aprile.
Domani, altre notizie e sapori!

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