Lode allo sciroppo di rose

lago di val noci, a montoggio (valle scrivia, una delle patrie liguri dello sciroppo di rose)

Rose, il 22 maggio si festeggia il loro sciroppo...,


esiste un fiore che più stimoli la dedizione umana e più, per colori e profumi, interpreti la propria epoca? Da sempre è così, basta scorrere alla voce “rosa” il magnifico Florario di Alfredo Cattabiani (Mondadori, Milano, 1996) per scoprire dentro le rose il sangue la passione la purezza il canto degli uccelli. Dal vivo, poi, ricordo i migliori vivai italiani letteralmente come paradisi in cui perdersi, Barni di Pistoia, Pozzo di Cavaglià, Rose Rifiorentissime di Ciliverghe, Susigarden di Aiello, Vivaverde di Imola, Le rose di Piedimonte di Rieti, laboratori dove la creatività sembra non conoscere confini…
Come non tenere un vaso di rose sul davanzale? Come non ingentilire di rose un orto?

La Valle Scrivia, in Liguria, classico entroterra rurale che quasi ovunque rievoca il casato dei Fieschi, celebra le proprie rose a giugno, stagione del Corpus Domini (in passato era per Santa Rosa, il 23 agosto), con una festa per le vie di Busalla, ma anche la Valle Sturla e l’area di Pogli (Ortovero-SV) possiedono varietà interessanti. Il Belgrano, l’etnografo ottocentesco dei genovesi, risale addirittura a documenti del ‘300, e le rose s’incontrano anche nel ricettario (1863) di Giobatta Ratto, ricetta 513, zucchero rosato (impiegando rose galliche).

Generalmente si tratta di centifolia, nelle varietà cristata (chapeaux de Napoleon) e muscosa, che forse derivano dalla gallica (si confrontino le ipotesi di Hayek e Beales), e hanno petali perfetti. Ottimamente anche la bella crimson glory.

Dalle rose si ricava anche la crema di rose, per quest’ultima è suggestivo “seguire” le esperienze di Libereso Guglielmi, purtroppo scomparso nel 2016, che fu il giardiniere di Italo Calvino, nel cuore d’una riviera ponentina che profumava di colori, se sempre di più gli agrumi facevan posto ai fiori….

Anche le rose sono tema caro all'associazione Genova World, che milita in difesa delle vocazioni territoriali, delle agrofiliere brevi, dell'autenticità e del buonessere. In generale i prodotti a base di rose, puliti e delicati, regalano note “talcate” di lampone, di risveglio primaverile, lo sciroppo poi ha proprietà benefiche, dissetante e tonico fa anche da sedativo nell’infiammazione delle vie aeree, dunque prezioso d'inverno.

Caro lettore, prima gustali da soli, poi prova questi sciroppi (la mente corre verso le bottigliette di Romanengo) pure con le ricottine fresche, il gelato fiordilatte, nei muffin, sul mahallabi… E vedrai che mi sarai riconoscente
Umberto Curti, direttore scientifico di Genova World

Commenti

Post più popolari