Outfood. "La cuoca" di Bernardo Strozzi

 

immagine tratta da Wikipedia

La cuoca” è un olio su tela (176x185cm) del pittore italiano Bernardo Strozzi detto Il Cappuccino (1581 o 82 – 1644), dipinto in Genova e risalente al 1625 o “dintorni”, lo stile lo connette alla stagione di piena, dirompente maturità dell’artista. È visibile ora a Palazzo Bianco, struttura facente parte dei cosiddetti "Musei di Strada Nuova“.
Venne menzionato una prima volta (1683), come noto, nell'inventario dei beni di Gio. Francesco I Brignole-Sale, descritto come "Animali e figura di donna che sta cucinando del Prete Cappuccino". Fu trasferito poi nella villa di campagna di quella famiglia, in collina a San Francesco d’Albaro. E dalla Duchessa di Galliera Maria Brignole-Sale De Ferrari fu infine donato al Comune di Genova nel 1874.
Il titolo con cui oggi va famoso è in qualche modo recente, quanto a figura rappresentata trattandosi in realtà di una fantesca, una cameriera, una umile domestica per non dire una sguattera, poiché i cuochi delle dimore nobiliari (e nell’opera appare una preziosa stagnara * in argento cesellato, con elaborato manico…) erano allora sempre uomini. L’autore ne dipinse una ulteriore versione, con piccole varianti, ch’era presente nel suo atelier-rifugio veneziano quando Strozzi morì (1644), ed oggi figura alla National Gallery of Scotland di Edinburgo ed è di recente stata comparata alla “originale” ** .
E’ stato scritto che “Come accade per tutti i capolavori la sua gestazione nasce da lontano nel tempo, rivelandosi una sorta di summa di tutte le sue precedenti esperienze umane ed artistiche legate al suo latente bisogno di ribellione”.
L’idea creativa di Strozzi si lega in primis, con pennellata materica, alle Cucine fiamminghe di Aertsen o Beuckelaer, che Genova – emporio di merci e materie prime alimentari… - in taluni ambienti conosceva e apprezzava e collezionava. Sono scene di genere, come si suole dire, di realtà popolari, ovvero flash di vita quotidianissima (e non direi allegorie), tanto che nelle più favolose collezioni venivano “posposte”, in base ad una rigida classificazione dell'epoca, alle opere di tema storico-religiose, ritenute “meritevoli” di maggior riguardo.
la nostra Presidente, Luisa Puppo,
racconta il quadro nel video girato in lingua inglese
per il Comune di Genova...

Ma “La cuoca” all’opre femminili intenta, che spenna un’oca tra polli e piccioni, con un tacchino appeso dietro di lei (si badi, animale giunto dal Nuovo Mondo), propone – istantanea vivissima e nient’affatto natura morta - eccelsi livelli pittorici, che la elevano tra le vette ed anche le sintesi del Barocco italiano più ampiamente inteso, con un link al naturalismo caravaggesco e a quelle modernità “profane”, che via via ameranno ritrarre il presente oltre e più che il trascendente...
Il volto che ci guarda dal quadro (da un ambiente spoglio) accennando un sorriso è quello arguto di una formosa popolana, e nel buio scintilla un fuoco a rischiarare un po’ l’insieme. Il bell’incarnato duetta però, con felicità compositiva, con la collana di corallo rosso indossata spigliatamente, un monile da gentildonne o forse poi non troppo, ma chissà anche un’allusione alle fortune dei Lomellini “di Tabarca”, dinastia che nel ‘500 s’era insediata dinanzi alle coste tunisine proprio per commerciare oro rosso http://www.ligucibario.com/tabarca-carloforte-ricettario-genova-tunisia-sardegna/ ... Sia come sia, quel volto di ragazza realizzato a tinte pastose è oramai un’icona anche su Google, e continua a guardarci e colpirci.
Cosa rende infine “La cuoca” un’opera così potente e vicina? La vita, la morte, la ricchezza e la povertà, le ascese e le decadenze, il ciclo della vita, tutti i significati che quel genere di raffigurazioni riesce a percorrere, talora fra verdure, volatili, cacciagione, pesci... Vi pare poco?
* stagnara è una brocca, in questo caso di lusso
** il dipinto propone una storia con alcuni “vuoti” enigmatici, apparendo nel 1994 ad un’asta in New York. Strozzi dipinse questa seconda “cuoca” a Venezia, verosimilmente per sé. La stagnara, stavolta, è in rame.
Umberto Curti, direttore scientifico di "Genova World"

Video utili
https://www.youtube.com/watch?v=1tFHjJJ0tto

https://www.youtube.com/watch?v=JtnXaRNc1FA

https://www.youtube.com/watch?v=lJ_UOlhK8a8

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