Dante, la Liguria, la cucina

 


Oggi 25 marzo è il Dantedì, giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta (1265-1321), istituita dal Consiglio dei ministri nel 2020: il 25 marzo è infatti la data, secondo i dantisti, che segna l'inizio del viaggio nell'aldilà descritto nella "Divina Commedia"… Quest'anno, tuttavia, essa detiene un significato anche superiore, poiché il 2021 segna il settimo centenario dalla morte dell’Alighieri, ricorrenza celebrata un po’ in tutta Italia con centinaia di eventi.

L’editore Sabatelli, per il prossimo numero del magazine “Liguria Food” (a breve nelle edicole), mi ha così commissionato un approfondimento circa le presenze di Dante in Liguria. Come molti sanno, il Poeta non fu tenero verso i genovesi, tratteggiati ruvidamente dentro alcuni versi (canto XXXIII dell’Inferno) che valgono da invettiva… Non sappiamo le ragioni di tutto quell’astio, possiamo anzi solo ipotizzarle. Non si dimentichi che il 6 novembre 1315 a lui ed ai suoi figli era stato riconfermato il bando da Firenze, pena la condanna a morte, quindi tutti gli anni dell'esilio dovettero complessivamente trascorrer di corte in corte, sotto la protezione delle nobili signorie locali (fra cui ottimamente i Malaspina), è verosimile che Dante sia stato a Genova male accolto, o si sia sentito in qualche modo minacciato...

Quanto alla Liguria nel suo insieme, non voglio qui “spoilerarmi” il pezzo che i lettori fra poco tempo troveranno dentro le pagine di “Liguria Food”, come sempre con ampio corredo iconografico. Mi limito a sottolineare che se i luoghi cosiddetti danteschi in Italia sono numerosi, irradiando un’eco ora autentica ora leggendaria, anche la Liguria evoca in vario modo la figura e l’opera di Dante, da levante a ponente. Molti geostorici se ne sono occupati, sebbene non esistano che ipotesi di vari suoi soggiorni. Da levante a ponente disponiamo nella "Divina Commedia" di citazioni circa Lerici, Luni, Sarzana, Castelnuovo Magra, la val Fontanabuona, Noli… In alcuni casi, il paesaggio specialmente costiero non doveva esser poi così diverso dall’attuale, talmente scosceso che taluni preferivano costeggiarlo via mare.

Buona lettura, dunque, e buon Dantedì a voi tutti

Umberto Curti, direttore scientifico di Genova World

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