"CiboLibro" sulla pagina Facebook di Biblioteca Berio

 

antica mola olearia

Prosegue la feconda collaborazione tra la Biblioteca Civica Berio e “GenovaWorld”, avviata pre-pandemia con alcune iniziative allora curate da Luisa Puppo e Umberto Curti, e poi con la donazione alla città del fondo librario tematico, oggi interamente catalogato e dunque fruibile per consultazione e prestiti da parte di quanti approfondiscano i tanti volti di Genova e della Liguria, intese anzitutto come contesti socioeconomici e turistici.

Da alcune settimane è anche online sulla pagina Facebook di Biblioteca Berio la rubrica quindicinale Cibolibro di “GenovaWorld”, che sin dal nome evoca i genetici intrecci fra alimenti e carta stampata, intrecci che vanno ben oltre i ricettari…

https://smart.comune.genova.it/comunicati-stampa/berio-tra-cibo-e-cultura-con-cibolibro-e-outfood

Quattro i pezzi (quasi cinque) sin qui pubblicati, a firma Umberto Curti, rispettivamente

1)sulla cuciniera genovese di Emanuele Rossi (1865), https://x.facebook.com/CivicaBerio/photos/a.433594760732/10159161243770733/?type=3&source=48

2)sulle coste della Liguria come ecosistemi anche culturali ed enogastronomici (biodiversità, pesca, approdi, import-export…),

3)sulla Val Graveglia indagata a suo tempo mirabilmente dal linguista belga Hugo Plomteux

4)ed infine su “La civiltà della forchetta” (1998), il saggio più noto del rimpianto Professor Giovanni Rebora, cui Ligucibario® aveva già dedicato un ricordo il 28 febbraio 2012 http://www.ligucibario.com/la-storia-giovanni-rebora-e-lolio/ .

Amico lettore stay tuned, Cibolibro conterrà infatti e proporrà continue “incursioni” storico-culinarie sulla nostra terra, che fra ulivi e muretti a secco, fra vigne e agrumeti profuma di mediterraneità, e dunque è già in sé modello di educazione alimentare…

Si ringrazia lo staff operativo di Biblioteca Civica Berio (Federica, Danilo, Sandra…) che, come sempre con amicale efficienza e “ospitalità”, ha reso e rende possibile questo progetto di “GenovaWorld”, vòlto nuovamente alla promozione di una Genovesità diacronica e positivamente dialettica.

 

 

 

 

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