A tavola con Umberto Curti. Terrine di cinghiale
scorcio di Pignone (SP), in val di Vara, celebre per la salsiccia |
INGREDIENTI: 500 g di polpa magra di cinghiale macinata sommariamente (rivolgiti sempre al tuo macellaio di fiducia); 200 g di pasta di salsiccia (ad es. di Torriglia, o di Pignone); 100 g di macinata di vitello; 2-3 uova medie categoria A; 4-5 cucchiai di parmigiano reggiano o grana padano grattugiato di fresco; 4 fette di pane bianco/al latte; 70-80 g di lardo a fettine; scorza di 1 limone non trattato; qualche foglia di alloro; vino rosso per la marinatura; brandy * q.b.; sale, pepe nero, noce moscata.
PREPARAZIONE:
ricetta per gli amanti (sono tanti anche in Liguria) di questo sapore un po’
strong, che qui viene “attenuato” soprattutto da lardo, limone, brandy, noce
moscata. In altri casi si ricorre sovente al ginepro.
I
cinghiali e i maiali possono ospitare vari patogeni. Perciò, come con ogni carne
cruda, è doveroso attenersi a prassi igieniche prima di cucinarne. In specie,
non sospendere la catena del freddo, ed evitare cross-contaminazioni, anche
evitando di usare gli stessi utensili per lavorare cibi da gustare crudi o già
cotti. È infine necessario che il taglio di carne raggiunga i 70°C al cuore per
almeno 2 minuti.
Marina la polpa di
cinghiale per almeno 6 ore in frigo coperta da vino rosso (alcuni aggiungono
cipolla, carota, sedano, aglio, spezie…), poi sgocciolala. Lavorando con le
mani amalgamala con la pasta di salsiccia e la macinata di vitello, le uova, il
parmigiano, la scorza di limone e 2 cucchiai circa di un brandy; trita la
mollica delle fette di pane e uniscila al composto. Aggiusta di sale, pepe e
noce moscata. Disponi su un foglio di carta da forno le fettine di lardo,
fodera così uno stampo da plumcake (la terrine
sarebbe un recipiente ovale di porcellana con coperchio) e riempilo con il
composto di carne, schiacciandolo un po' con la parte convessa di una forchetta.
Sovrapponi qualche foglia d’alloro, chiudi lo stampo con la carta da forno e
cuoci a bagnomaria bollente, per un'oretta circa secondo dimensioni della
terrina, in forno molto caldo (il cinghiale ha carne dura). Lascia intiepidire
o freddare la terrina e servila affettata, accompagnandola - come un paté - con
puré di patate o verdure, cetrioli, scalogni caramellati, albicocche secche, e
un pane sciapo tostato (fette di baguette)… Ottima, ovviamente, in gelatina di
brodo. L’abbinamento enologico è ad es. con un DOC Dolceacqua Rossese, servito
a 16-18°C in tulipani a stelo medio.
*
brandy è il nome universalmente impiegato per l’acquavite ottenuta dalla
distillazione di vino sano non acetificato, dopo un periodo d’invecchiamento in
botte
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